12 May 2014

Io sto con la sposa


Soggetto e regia di: Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry

"Quale poliziotto di frontiera chiederebbe mai i documenti a una sposa?"


La prima volta che lo siamo chiesti, era una sera di fine ottobre del 2013. Da quando la guerra ci era entrata in casa, non parlavamo d'altro. Delle migliaia di persone in fuga dalla guerra in Siria che ogni giorno arrivavano a Milano dopo essere sbarcate a Lampedusa. Alcuni capitava di ospitarli direttamente a casa nostra, e di ascoltare i loro racconti sulla guerra e sui naufragi. Ripartivano tutti nel giro di pochi giorni, sempre senza documenti, pagando cifre da capogiro ai contrabbandieri che li portavano in Svezia. Ma l'eco dei loro racconti continuava a risuonare nelle nostre case e nelle nostre teste. Fino a quando abbiamo deciso di fare qualcosa.

L'idea della sposa, all'inizio sembrava più una battuta che altro. Ma poi lentamente ha preso forma. E quando abbiamo conosciuto Abdallah, Manar, Alaa, Mona, Ahmed e Tasnim ci è sembrato che non potevamo non fare quel salto nel vuoto. Per il semplice fatto che quando trovi un complice ai tuoi sogni, non puoi più tirarti indietro.
Ora quel sogno, per essere realizzato, ha bisogno del vostro aiuto. Pre-produzione, produzione e post-produzione del film costano 150mila euro. Dobbiamo raccogliere almeno la metà della cifra entro la fine di giugno per chiudere il film in tempo per iscriverlo al festival di Venezia a settembre ed essere distribuiti in sala dal prossimo autunno.

Non preoccupatevi se non avete grandi risorse. Anche una piccola donazione può fare la differenza. A patto che convinciate almeno un amico a fare altrettanto. Basta andare alla pagina del nostro progetto su INDIEGOGO. In cambio vi offriamo il download del film, un DVD, un libro, un biglietto del cinema, una maglietta, o una proiezione pubblica in anteprima con noi registi.

E guardate che in ballo c'è molto di più del nostro lavoro. C'è la possibilità di dimostrare che questo amato Mediterraneo non sia soltanto un cimitero, ma che possa ancora essere il mare che ci unisce.

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